ALITOSI

L’alitosi, o alito cattivo, è un problema che ha afflitto l’uomo fin dall’antichità.

Dal punto di vista neuro-emozionale, l’ alitosi si configura come una problematica degna di nota per chi ne è colpito, rappresenta un disturbo fastidioso che può interessare gli individui di ogni sesso ed età.

Spesso costituisce una vera e propria condizione di imbarazzo, con implicazioni personali e collettive, soprattutto nella vita moderna, impostata sempre di più sulla necessità di agevolare la comunicazione ed i rapporti interpersonali.

Il cattivo odore può essere determinato da circa 400 sostanze chimiche, composti gassosi che si producono dall’idrolisi delle proteine contenute nei residui di cibo “dimenticati” in bocca.
Questi prodotti possono accumularsi, oltre che tra i denti, anche sul dorso e sulla parte posteriore della lingua.

Esiste una diretta e frequente associazione tra accumulo di placca batterica e grado di alitosi, che aumenta considerevolmente in presenza di infiammazione gengivale e parodontiti.

È stato dimostrato che la salivazione, la masticazione e la deglutizione tendono a ridurre il manifestarsi dell’alitosi.

La saliva, infatti, assicura una potente azione antibatterica e un’azione meccanica di detersione.

La causa etiologica più comune di alitosi è senza dubbio una scarsa igiene orale oltre che determinate affezioni come carie dentarie destruenti, piorrea, gengiviti, ulcere o neoplasie della bocca e della lingua, sinusite cronica.

Anche malattie come le infezioni o i tumori del nasofaringe e dell’orofaringe, le bronchiectasie e gli ascessi polmonari, le affezioni dell’apparato gastroenterico (in particolare dell’esofago), come i diverticoli o le neoplasie esofagee, le esofagiti, l’insufficienza renale con iperazotemia e l’ernia iatale possono determinare alitosi.

Inoltre  in alcune patologie l’alitosi assume dei connotati caratteristici:
  • nel coma diabetico assume un odore di acetone,
  • nell’uremia un odore urinoso,
  • nell’insufficienza epatica grave genera un odore fortemente sgradevole e nauseante (foetor haepaticus).
Eseguire un’accurata igiene orale con uso di spazzolino, filo interdentale o altri appositi ausili di igiene, controllare le zone difficilmente detergibili con le comuni manovre di pulizia, soprattutto in presenza di apparecchi ortodontici e protesi, pulire il dorso della lingua, idratare il cavo orale bevendo acqua in abbondanza, usare il collutorio quotidianamente sono i primi consigli pratici.

Un’accurata visita odontoiatrica può permettere un’efficace terapia risolutiva.