LA CARIE

La carie è un processo distruttivo che colpisce i tessuti duri del dente, la sua formazione è dovuta all'azione degli acidi prodotti dalla placca batterica. Per potersi sviluppare la carie necessita della presenza contemporanea di tre fattori:
  • ospite suscettibile,
  • dieta ricca di zuccheri
  • batteri ad attività cariogena.
Le caratteristiche strutturali dei denti incidono notevolmente sulla possibilità di formazione della carie, ad esempio se il dente presenta solchi molto accentuati si avrà un maggiore ristagno di residui alimentari e di batteri (placca batterica) che sono i fattori scatenanti di un processo carioso.
Un altra condizione in cui si determina un accumulo di placca difficilmente rimovibile si ha in caso d'affollamento dentario, in quanto si formano delle nicchie che difficilmente le setole dello spazzolino riescono a raggiungere.
Ci sono inoltre, delle condizioni fisiologiche che determinano una maggiore predisposizione alla carie, ad esempio durante la gravidanza e l’allattamento si hanno delle modificazioni ormonali che alterano la qualità della saliva, rendendola più viscosa, aumentando così l’adesività dei batteri al dente.

Gli zuccheri sono un elemento fondamentale per la formazione della carie, essi sono trasformati in acidi da alcuni tipi di batteri normalmente presenti nel cavo orale, tali acidi provocano la demineralizzazione del dente, e quindi l'inizio del processo carioso.

I principali batteri responsabili della lesione cariosa sono lo Streptococco mutans e il Lattobacillo, il primo in particolare è in grado di legarsi alla superficie dello smalto e di costruire una rete di polisaccaridi alla quale aderiscono numerosi altri microrganismi, si forma così la placca batterica.

Tra i microrganismi presenti nella placca batterica, un ruolo importante è svolto dal Lattobacillo il quale, anche se non è in grado di aderire direttamente allo smalto, è il principale produttore dell'acido responsabile dello sviluppo della carie.
Le visite di controllo effettuate ogni 4-6 mesi, rappresentano un criterio di prevenzione che, pur non impedendo la formazione della carie, consentono una terapia precoce, evitando così lesioni dentarie di maggiore gravità.

La necessità di riduzione della patologia cariosa sia a livello comunitario che individuale, ci induce ad attuare interventi con presidi preventivi finalizzati a ridurre la prevalenza della patologia stessa.

Attualmente la conoscenza dei fattori di rischio (stile di vita, regime alimentare, flora cariogena, suscettibilità individuale) ha permesso la realizzazione test diagnostici quali, l’esame della funzione salivare con la determinazione del relativo potere tampone; l’esame microbiologico con l’analisi della concentrazione dello streptococco mutans e di lactobacilli con lo scopo di valutare il rischio carie a livello individuale.

Individuando il grado di cariorecettività, si valuta il rischio (medio-alto, medio-basso) del soggetto e quindi la necessità di intervenire con un programma intensivo, stabilendo il tipo di terapia da eseguire e la frequenza di richiami da effettuare.
Nei soggetti valutati a basso rischio, il regime di prevenzione può essere eseguito istruendo il paziente ad attuare una costante igiene orale, nell’utilizzo di dentifrici fluorati, e in un apporto moderato di zuccheri nella dieta alimentare.
Nei soggetti valutati ad alto rischio le condizioni variano, coinvolgendo più fattori. In questo caso si dovranno intercettare abitudini alimentari con un elevato consumo e contenuto di carboidrati nella dieta, attraverso test microbiologici si stabilirà la concentrazione di microrganismi cariogeni, e in caso di risposta positiva si interverrà con cicli di trattamenti con impiego di clorexedina sottoforma di gel o collutori.

Questa fase diagnostica è importante in caso di intervento conservativo o protesico, in quanto il clinico saprà indirizzarsi verso una scelta della terapia o l’impiego di alcuni materiali rispetto ad altri riduce la possibilità di recidive cariose.

Di conseguenza anche la modalità dei richiami di controllo periodici varierà in base al tipo di paziente, coinvolgendolo e motivandolo nell’interpretazione dei risultati dei test sopra descritti.

Lo scopo è quello di attuare un sistema efficace e predicibile di richiami che mirino ad eliminare le cause che hanno reso necessario il nostro intervento, nell’ipotesi di ridurre “l’evento carie”.